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Sulla scia della cometa
Il mistero dei Re Magi e i segreti dell'astro che li guidò. Questo l'argomento che verrà affrontato nell'incontro aperto al pubblico che si terrà giovedì prossimo, 8 dicembre 2011, presso la Sala Rossa del Comune di Savona con inizio alle ore 15:30.
I relatori da punti di vista differenti discuteranno su questo evento che da 2000 anni ammanta di mistero il periodo natalizio: chi erano i Magi? cosa rappresentano i loro doni? che significato nel mondo dell'arte la cometa ha assunto nel corso degli anni? Cosa sono le comete sotto il profilo scientifico? Che ruolo hanno avuto riguardo l'origine della vita sulla Terra.
Animeranno l'incontro Franco Cardini, docente di Storia dell’ Insegnamento presso l’Università di Firenze; Laura Fezia, scrittrice; Sandro Zappatore, docente presso l'Università di Genova e presidente del Gruppo Astrofili Savonesi. La giornalista e scrittrice Bruna Magi modererà il dibattito.
Annunciata tempesta di Draconidi
In occasione del previsto sciame meteorico delle draconidi, in caso di bel tempo, il Gruppo organizza una serata osservativa presso il Campus Unversitario di Savona: l'appuntamento è per le ore 18:30, o in alternativa alle ore 19:00, di sabato 8 ottobre p.v., davanti al cancello di ingresso della struttura. Per chi fosse intenzionato a partecipare si raccomanda puntualità.
Secondo le previsioni della NASA la pioggia meteorica dovrebbe avere inizio alle ore 18:30, raggiungere il massimo alle 21, proseguire molto intensa fino alle 23 circa per poi scemare verso la mezzanotte, come illustrato nel diagramma previsionale sottostante (ove le ore sono espresse in U.T.).
Ulteriori dettagli su http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2011/04oct_draconids/ (sito da cui il grafico precedente è tratto).
Tutti ricordiamo le straordinarie piogge di meteore del novembre 1998 e 1999 associate allo sciame ricorrente delle Leonidi.
Non tutti forse sanno che nel 1866 la pioggia delle Leonidi fu preceduta di un mese da quella, altrettanto spettacolare, delle Draconidi o Giacobinidi, associate alla cometa Giacobini-Zinner.
Da studi approfonditi sulla struttura dello sciame sembra che il 2011 sia favorevole al ripetersi di una pioggia eccezionale, una sorta di tempesta, con centiania o forse migliaia di meteore visibili in un'ora.
Il fenomeno si dovrebbe presentare sabato 8 ottobre e, a differenza degli altri sciami, il periodo ideale per l'osservazione è quello delle prime ore serali. La Luna piena arrecherà qualche disturbo, ma se la serata fosse limpida varrà lo stesso la pena di fare un tentativo, visto anche che fino al 2030 non sono previste piogge di questa entità!
Ancora un addio a un astrofilo savonese
A poco più di un anno dalla morte di Mario Monaco, dobbiamo purtroppo comunicare la triste notizia della scomparsa di Mirko Occelli, un altro dei soci fondatori della nostra associazione. Uomo ecclettico dai molti interessi, Mirko Occelli è stato uno stimato ceramista e pittore, che ha saputo coniugare la passione dell'arte con quella della cultura scientifica e delle tradizioni legate alla terra in cui viveva. Come socio della "A Campanassa" aveva, infatti, contribuito a molte edizioni del Palio dei quartieri (di Savona) e della festa del Confuoco.
A noi piace ricordarlo come una di quelle persone interessate al mondo della scienza che nel lontano luglio 1969, firmando l'atto costitutivo del nostro Gruppo, aveva creduto nell'importanza di far conoscere al grande pubblico la passione dell'astronomia.
Eclissi di luna vista da Savona
Ricordando un caro amico
In concomitanza con il termine del 33° Campo Estivo Astronomico, martedì 10 agosto si è spento Mario Monaco, socio fondatore del Gruppo Astrofili Savonesi, del quale è stato presidente per molti anni. Vola via un pezzo della storia della nostra associazione.
Non si spegnerà però il ricordo che conserviamo di lui, come non si spegneranno, così era solito dire, le sue "stelle non a due gambe, ma a cinque punte".
Ciao Mario!
Gli amici del GAS, vecchie e nuovi ........
Scienza e management della stazione spaziale
La materia oscura sempre più oscura
Per provare a caprici qualcosa di più, i ricercatori provano a vedere possibili effetti ad essa dovuti osservando vasti gruppi di galassie (galaxy cluster) interagenti. Le galassie sono costituite da 3 "ingredienti" principali: stelle, nubi di gas e materia oscura. Durante le collisioni, le nubi di gas si diffondono nelle galassie collidenti, in tal modo le nubi urtano le une sulle altre. Le stelle, invece, non risentono quasi della collisione a causa delle enormi distanze che le separono.
L'astronomo David Harvey della École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in Svizzera afferma "sappiamo come gas e stelle si comportano durante le collisioni cosmiche e come emergono dalle macerie. Confrontando come la materia oscura si comporta può aiutarci a circoscrivere meglio la sua reale natura". Dalle osservazioni recenti è emerso che la materia oscura, che pure è diffusa, parimenti alle nubi di gas, per tutte le galassie, non risente delle collisioni e, per così dire, "tira dritto" senza rallentare, similmente a quanto accade per le stelle: diversamente da quest'ultime, ciò non non è dovuto al fatto che la materia oscura è lontana da altra materia oscura durante le collisioni (secondo le teorie più accreditate la materia oscura sarebbe distribuita uniformemente in tutti gli ammassi di galassie), ma che la materia oscura, non solo non interagisce con particelle visibili, ma interagisce anche ancor meno di quanto si pensasse con altra materia oscura.
Ciò consente di circoscrivere meglio le proprietà della materia oscura, facilitando il lavoro dei fisici teorici delle particelle.
La cometa del Natale 2014
Sono state propriamente definite come “palle di neve sporca”, essendo prevalentemente composte da sostanze volatili normalmente ghiacciate e che, quando la cometa si avvicina al Sole, progressivamente “evaporano” dando origine alla chioma e alla coda. La cometa che quest’anno ci ha fatto visita è di tipo periodico (tornerà fra circa 8000 anni) ed è stata avvistata per la prima volta dall’astrofilo Terry Lovejoy nell’agosto del 2014. Avvicinandosi al Sole, la sua luminosità è cresciuta andando oltre le più rosee previsioni e a reso la cometa osservabile a occhio nudo fin dai primi giorni del 2015. Come visibile nella foto di sinistra (scattata presso il Campus Universitario di Savona), la chioma è di colore verde a seguito della fluorescenza del gas biatomico di carbonio eccitata dalla radiazione solare. La coda è abbastanza estesa, anche se molto tenue e diviene visibile solo con l’osservazione strumentale (fotografia di destra scattata a Savona in località Naso di Gatto).
Credits: OAS, F. Biancardi, R. Rosa, G. Barcellona
Canali di rifornimento per la formazione di pianeti
Esocomete
Lo strumento HARPS, installato all'Osservatorio dell'ESO a La Silla in Cile, ha permesso di ottenere un completo censimento delle comete in orbita intorno a una stella diversa dal Sole. Un gruppo di astronomi francesi ha studiato quasi 500 comete in orbita intorno alla stella Beta Pictoris e ha scoperto che queste appartengono a due famiglie distinte di eso-comete: le esocomete più vecchie, che sono passate più di una volta vicino alla stella, e le eso-comete più giovani, che probabilmente derivano dalla rottura recente di uno o più oggetti più grandi. I nuovi risultati verranno pubblicati dalla rivista Nature il 23 ottobre 2014.
Beta Pictoris è una stella giovane a circa 63 anni luce dal Sole. Ha circa 20 milioni di anni ed è circondata da un enorme disco di materia - un sistema planetario giovane e molto attivo in cui gas e polvere sono prodotti dall'evaporazione delle comete e della collisione degli asteroidi.
Per quasi 30 anni gli astronomi hanno visto piccoli cambiamenti nella luce di Beta Pictoris che si pensava fossero causati dal passaggio delle comete di fronte alla stella. Per studiare le eso-comete di Beta Pictoris, l'equipe ha analizzato più di 1000 osservazioni ottenute tra il 2003 e il 2011 con lo strumento HARPS montato sul telescopio da 3,6 metri dell'ESO all'Osservatorio di La Silla in Cile. I ricercatori hanno selezionato un campione di 493 diverse eso-comete. Sono anche state dedotte alcune delle proprietè orbitali di queste esocomete, come la dimensione e l'orientamento dell'orbita, o la distanza della stella. L'analisi di alcune centinaia di eso-comete in un solo sistema eso-planetario è unica e ha messo in luce la presenza di due distinte famiglie di eso-comete: una famiglia di eso-comete vecchie, le cui orbite sono controllate da un pianeta massiccio e una seconda famiglia, probabilmente proveniente dalla rottura recente di un oggetto più grande. Diverse famiglie di comete sono presenti anche nel Sistema Solare. Le eso-comete della seconda famiglia sono molto più attive e percorrono orbite quasi identiche e ciò suggerisce che i membri della seconda famiglia abbiano tutti la la stessa origine: probabilmente la rottura di un oggetto più grande i cui frammenti sono in un'orbita che lambisce la stella Beta Pictoris.