

Sono state propriamente definite come “palle di neve sporca”, essendo prevalentemente composte da sostanze volatili normalmente ghiacciate e che, quando la cometa si avvicina al Sole, progressivamente “evaporano” dando origine alla chioma e alla coda. La cometa che quest’anno ci ha fatto visita è di tipo periodico (tornerà fra circa 8000 anni) ed è stata avvistata per la prima volta dall’astrofilo Terry Lovejoy nell’agosto del 2014. Avvicinandosi al Sole, la sua luminosità è cresciuta andando oltre le più rosee previsioni e a reso la cometa osservabile a occhio nudo fin dai primi giorni del 2015. Come visibile nella foto di sinistra (scattata presso il Campus Universitario di Savona), la chioma è di colore verde a seguito della fluorescenza del gas biatomico di carbonio eccitata dalla radiazione solare. La coda è abbastanza estesa, anche se molto tenue e diviene visibile solo con l’osservazione strumentale (fotografia di destra scattata a Savona in località Naso di Gatto).
Credits: OAS, F. Biancardi, R. Rosa, G. Barcellona