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Esplorando il passato ...
Gli astronomi del Hubble Space Telescope hanno scoperto una nuova galassia la cui distanza è la più grande finora mai misurata. Il dott. Adi Zitrin del California Institute of Technology afferma che "l'oggetto osservato è l'unico esempio di una classe, che si ritiene essere assai ricca, di galassie piccole e poco luminose formatesi circa 500 millioni di anni dopo il Big Bang". Inoltre, "la scoperta ci permette di affermare che galassie simili a quella osservata debbano esistere e che vale quindi la pena continuarle a cercare cosi da poter capire meglio come le galassie e l'intero Universo si sia evoluto".
La scoperta della galassia è stata resa possibile dall'effetto di lente gravitazionale indotto dal gigantesco cluster di galassie che ha curvato lo spazio-tempo attorno ad esso. Infatti, la potenza della lente gravitazionale associata al cluster galattico Abell 2744 (noto anche col nome di Ammasso di Pandora) ha permesso di focalizzare e di intensificare la debole luce proveniente dalla galassia più lontana finora osservata. Le analisi compiute hanno stimato in 850 anni luce il diametro della galassia (decisamente piccola se confrontata con i 100.000 anni luce della nostra Via Lattea), che avrebbe una massa di circa 40 milioni più grande di quella del Sole.
I risultati della ricerca compiuta sono stati pubblicati su Astrophysical Journal Letters del 4 settembre 2014.
Primavera 1984
E’ il caso del blink o blink comparator, un’apparecchiatura ottica finalizzata al confronto di due negativi scattati in epoca diversa per ricercare oggetti esistenti in un negativo e non nell’altro e quindi, almeno potenzialmente, nuovi, quali novae, supernovae, comete e pianetini.
Lo strumento veniva commercializzato dalla Soc. Zeiss, ma aveva costi proibitivi, per cui l’allora Presidente Mario Monaco ne iniziò l’autocostruzione intorno agli anni ’80; nella Primavera del 1984 diede impulso alla realizzazione, che terminò a fine maggio, consentendone la presentazione nella riunione del G.A.S. del 1 giugno 1984.
“Le due negative a confronto appaiono in uno stesso oculare i sequenza alternativa, con frequenza regolabile a piacere. Quando le due immagini sono perfettamente collimate, si ha la sensazione di osservarne una unica, ma quando in una di esse qualcosa è diverso, si nota subito un brillamento o un salto di immagini”.
La prima grande difficoltà incontrata fu proprio l’ottenimento della collimazione perfetta delle due immagini, ma, scrive Mario, “dopo alcuni sudati tentativi, sono riuscito nell’impresa”.
Dopodichè, Monaco progredì rapidamente e senza intoppi.
Mi sentirei di affermare che, tra le varie strumentazioni accessorie realizzate, il blink fosse quella di cui andava più orgoglioso. In particolare, era entusiasta del frontalino. Come scriveva su Cielosservare di maggio 1984, dopo aver parlato dei camini che permettevano la fuoriuscita dell’aria calda, “La parte più bella del blink è risultata però il frontalino che ospita tutti i comandi. Su di esso appaiono, simmetricamente e armoniosamente disposti, alcuni componenti che sono: 9 led di vari colori (verde, rosso, giallo), la cui accensione indica le varie funzioni; 3 pomelli per potenziometro di cui uno con demoltlipica; due portafusibili; un pulsantino; 4 commutatori, una spina per l’alimentazione. Sotto ogni led, commutatore o potenziometro sono indicate coi trasferibili le varie funzioni a cui si riferiscono. Sulla parte in basso a sinistra del frontalino appare la scritta: G.A.S. Blink “ORIONE” 35361”.
Il blink fu presentato da Mario al 18° Congresso U.A.I. che si tenne a Bologna dal 1 al 3 settembre di quell’anno. Ricordo ancora vividamente il suo orgoglio durante la conferenza di presentazione e la sua mossa scenica quando, dopo averne delineato le caratteristiche, sfilò la copertura nera che ne celava fino ad allora la vista agli spettatori.
Gita Planetario di Milano
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Backstage di "Occhio al Cielo"
Qualche immagine dal set di "Occhio Al Cielo", la rubrica trimestrale che intende proporre ai nostri visitatori quanto di interessante sia possibile osservare nella volta celeste nelle varie stagioni dell'anno.
Nella sottostante carellata di immagini compaiono: Mirca Zotti, la presentatrice e co-autrice della rubrica, Roberto Porro, curatore delle scenografie virtuali e Sandro Zappatore, co-autore, insieme a Roberto Bracco, di "Occhio al Cielo" Le foto sono state realizzate da Enrico Isetta, "problem solver" delle varie vicissitudini che sempre accadono durante le riprese.
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Le foto di "Al di là della Luna"
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CEA-2008
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Archivio Fotografico del Gruppo Astrofili Savonesi
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Foto astronomiche realizzate dai soci
Campi Estivi Astronomici
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- Al di la della Luna (ott-2012)
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Trio planetario
Un compatto raggruppamento di pianeti - Giove (a sinista), Venere (a destra) e Mercurio (in alto) - sta dando spettacolo nel cielo serale in questi ultimi giorni di maggio. A causa della scarsa altezza sull'orizzonte il fenomeno va osservato in una breve finestra, tra mezz'ora e un'ora dopo il tramonto del sole, e siamo riusciti a riprenderlo in una pausa tra una perturbazione e l'altra.
Immagine di R. Bracco con fotocamera compatta, 26/05/2013 ore 21:53, focale equivalente 225 mm, ripresa dalle alture savonesi (passo Paolino E).