
Fabrizio Biancardi
Deep sky dalla citta'
Approfittando delle foto che Sandro ha pubblicato recentemente, volevo illustrare cosa si può ottenere fotografando lo stesso soggetto in condizioni di cielo urbano e quindi influenzato dall'inquinamento luminoso. L'immagine sopra rappresenta M27, la nebulosa planetaria "Manubrio" (Dumbell nebula). L'immagine è stata ripresa dal centro urbano di Savona da una terrazza al primo piano, circontata quindi da varie fonti di luce. Fortunatamente l'oggetto è molto alto nel cielo e quindi la luminosità dell'orizzonte è meno influente. L'allineamento non perfetto della montatura con la polare causa un leggero ma pur evidente segno di rotazione di campo (stelle allungate). Nonostante i tempi di esposizione relativamente brevi (3 minuti) per cercare di mantenere un cielo abbastanza scuro, le quattro immagini scattate, una volta allineate e sommate, rivelano i tenui colori della nebulosa. Applicando un filtro CLS, che taglia le onde di emissione tipiche delle fonti luminose cittadine, si possono ottenere risultati migliori. Sicuramente un cielo buio è la cosa migliore, ma dovendo far pratica con strumentazione di vario tipo, come ad esempio l'autoguida, fotografare dalla città può essere un buon allenamento in previsione di uscite fuori porta. Sotto, un altro oggetto molto alto in questo periodo: M57 Ring nebula, la nebulosa ad anello.
Mosaico solare
Continua lo spettacolo offerto dalla nostra stella, attiva come non mai in questo periodo. Tra una perturbazione e l'altra, l'ormai esperto Valter Guzzo ci regala un immagine che parla da sola. Composto da ben 18 immagini, risultanti dall'elaborazione di altrettanti video, questo mosaico rappresenta l'attività solare visibile nelle diverse lunghezze d'onda dell' H-alpha. La granularità della cromosfera con i suoi filamenti e macchie unita allle protuberanze, visibili nella porzione in alto a destra. Valter ha acquisito una notevole esperienza nell'elaborazione di immagini solari ed i suoi risultati si stanno sempre più avvicinando a quelli del famoso Alan Friedman che ha saputo fare delle sue immagini una vera forma d'arte mantenendo comunque una rigorosità scientifica ed un dettaglio degne delle migliori pubblicazioni scientifiche.
La Cometa di Pasqua
In concomitanza con la serata divulgativa dal titolo "Astri e disastri", tenutasi il giorno 16 Marzo presso il Campus Universitario da Roberto e Barbara, una cometa attraversa il cielo ad ovest inseguendo il sole che tramonta.
Si tratta della cometa C/2011 L4 Panstarrs, che ha da pochi giorni superato il perielio ed è ancora visibile nel crepuscolo del tramonto. La foto, scattata dal centro cittadino savonese, ritrae l'astro come appariva il 15 Marzo 2013 alle ore 19:20 mentre era prossima al tramonto. Visibile ad occhio nudo solo un'ora circa dopo il tramonto è facilmente individuabile con un buon binocolo. La foto sotto è composta da tre scatti sovrapposti che mostrano la traiettoria della cometa. Le foto sono state realizzate con una normale reflex su cavalletto ad 800 iso e 15 secondi di esposizione a f/18.
A fianco invece, la Panstarrs come appare al telescopio del nostro socio Riccardo Rosa, salito per l'occasione sulle alture savonesi. L'inconsueto colore giallo è probabilmente dovuto a fenomeni atmosferici vista la scarsa altitudine dell'oggetto.
La cometa rimarrà visibile fino ai primi di aprile quindi, tempo permettendo, invitiamo tutti a osservarla in attesa della (speriamo) molto più appariscente ISON, nome ufficiale C/2012 S1, che si presenterà nei nostri cieli ad ottobre.
Cronaca dell'ultimo transito del secolo
E anche questo è andato. L'ultimo transito di Venere sul disco solare ha salutato appassionati e curiosi che come noi hanno puntato la sveglia intorno alle 05:00 del 6 Giugno 2012. Come ogni evento astronomico che si rispetti, ha lasciato l'amaro in bocca a molti astrofili che, sparsi per l'Italia, hanno dovuto fare i conti con l'ora ma soprattutto con le condizioni meteo. Particolarmente in Liguria, a seconda del luogo di osservazione, la visione è stata influenzata da un fronte nuvoloso proprio sopra l'orizzonte sud-est. Pochissimo tempo quindi per osservare il fenomeno nella sua fase terminale ovvero l'ultimo contatto interno, stimato per le 06:32. Abbiamo scelto Bergeggi come luogo di osservazione in quanto ha un ampio orizzonte libero ed il sole sorge dietro monti molto lontani. Alcuni di noi sono saliti sulle alture; personalmente ho preferito rimanere a livello del mare per ottimizzare i tempi. Come per dispetto, alle 05:10, ora in cui sono giunto sul posto, una Luna quasi piena stava tramontando in una zona di cielo completamente azzurro. Ho montato il telescopio e ho allineato e messo a fuoco su di essa utilizzando il LIVE VIEW della reflex al massimo ingrandimento. Intanto sono arrivati altri appassionati ed insieme abbiamo cominciato a soffiare con la mente sul quel muro di nubi bordate di rosso e oro. Il computer della montatura mi diceva che il sole era sorto e lo inseguiva correttamente. Abbiamo voluto credere ai calcoli fatti a spanne che ci indicavano che il sole avrebbe superato in altezza le nubi in tempo utile per la fase finale dell'evento. Anche un altissimo cumulo che svettava sopra il fronte e che minacciava di riservarci una beffa clamorosa avrebbe dovuto spostarsi in tempo... Finalmente il vento crea un buco attraverso il quale si comincia a intravvedere qualcosa. In perfetto orario, come da Stellarium, Venere appare poco lontano dal bordo del Sole. Affascinante, tremolante nell'atmosfera, compare e scompare dietro le nuvole che passano veloci, rendendo il tutto molto più drammatico soprattutto dal punto di vista tecnico: sto impazzendo cercando di impostare ISO e tempo di esposizione per fare degli scatti decenti. Decido anche di fare qualche acquisizione video per rivivere il momento in modo più reale come ho fatto fin qui alternando tempi e modi verbali a seconda del ricordo che ho in mente.
Siamo stati fortunati.



M42 tra i palazzi
Il freddo di questi giorni non ispira certo a trasferte montane alla ricerca di cieli bui. Ma per fare pratica può bastare anche un terrazzo di casa, magari con uno scorcio verso sud, dove in queste sere è possibile ammirare la costellazione di Orione. Nella 'spada' si trova la fomosa Nebulosa M42 che sotto cieli scuri è visibile anche ad occhio nudo. Quello che i nostri occhi non vedono perchè abbagliati dalle mille luci cittadine è visibile invece al sensore di una fotocamera digitale. Nel mio caso la reflex che ho applicato al telescopio, opportunamente ridotto ad f/6.3, ha consentito di produrre questa suggestiva immagine con solo 3 pose da 90 secondi di esposizione a 800 ISO. L'elaborazione in Iris ha consentito di evidenziare i dettagli e Photoshop ha infine permesso di esaltare i colori ed i dettagli più tenui.
QUARK. da DAYSTAR l'ultima soluzione per l'H-alpha

Attività solare
In momenti di discreto seeing è possibile fotografare i dettagli dei sottili filamenti di plasma che compongono questi particolari fenomeni. Il momento migliore per fotografare è, come per tutti gli oggetti del sistema solare, quando il corpo celeste è alto nel cielo. In questo modo lo strato di atmosfera interposta è minimo e la turbolenza atmosferica interferisce in modo minore.
La fotografia illustra una protuberanza che fuoriesce dalla cromosfera la quale rivela tutta la sua complessità. L'immagine è stata ottenuta sommando diverse centinaia di fotogrammi di due filmati distinti per la protuberanza e per la cromosfera.
Sulla foto sono riportate le dimensioni della Terra in scala in modo da poter percepire la grandezza del fenomeno.