Il mese di maggio e questi primi giorni di giugno rivelano una discreta intensità solare. Mentre le macchie sono più rare in questo  momento, le protuberanze stanno dando spettacolo nella lunghezza d'onda dell' H-alpha,
In momenti di discreto seeing è possibile fotografare i dettagli dei sottili filamenti di plasma che compongono questi particolari fenomeni. Il momento migliore per fotografare è, come per tutti gli oggetti del sistema solare, quando il corpo celeste è alto nel cielo. In questo modo lo strato di atmosfera interposta è minimo e la turbolenza atmosferica interferisce in modo minore.
La fotografia illustra una protuberanza che fuoriesce dalla cromosfera la quale rivela tutta la sua complessità. L'immagine è stata ottenuta sommando diverse centinaia di fotogrammi di due filmati distinti per la protuberanza e per la cromosfera.
Sulla foto sono riportate le dimensioni della Terra in scala in modo da poter percepire la grandezza del fenomeno.

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Una 'prima luce' fotografica degna di nota, quella che ha visto il nostro LUNT LS80T l'8 febbraio scorso.  Quello che non si può fare a meno di notare nell'immagine, e che ha suscitato molto interesse, è il maxi filamento solare. Un fenomeno insolito quanto a dimensioni, stimate intorno al milione di km e tra le 5 e 10 volte più grande dei filamenti che solitamente compaiono sulla superficie del sole. Un filamento solare consiste in una treccia di plasma che rimane sospesa, sostenuta da campi magnetici, sulla superficie solare. Se dovesse diventare instabile ed eruttare, i suoi pezzi verrebbero in parte espulsi nello spazio, altri cadrebbero sulla superficie causando quello che si definisce un brillamento. Il fenomeno è ancora in atto e può essere seguito su Solar Dynamics Observatory. Qui sotto il dettaglio ad alta risoluzione realizzato con una lente di Barlow a 2.5x.
Filamento solare
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Finalmente è arrivato.
A poco più di un anno dalla nascita dell' osservatorio, che oggi può contare su un generoso C11 Celestron come ottica principale per l'osservazione del cielo notturno, l'OAS si arricchisce di un prestigioso strumento per l'osservazione solare: il LUNT LS80T.
Il sole in H-alphaGrazie ad esso l'osservatorio potrà offrire alla cittadinanza la possibilità di vedere la nostra stella sotto una luce particolare: quella dell'idrogeno. E' infatti in questa lunghezza d'onda, denominata H-alpha, che il Sole mostra tutte le sue caratteristiche. Dalle protuberanze alle dinamiche della cromosfera, il LUNT è in grado di regalarci uno spettacolo che potrà interessare scuole, appassionati e curiosi in orari molto più agevoli da quelli previsti per l'osservazione notturna.
Ma vediamo di capire come funziona lo strumento e del perché è stata scelta questa soluzione tra le molte possibili.
Anzitutto osservare il sole può essere pericoloso se non si prestano particolari attenzioni, ma questo strumento rappresenta una scelta sicura soprattutto nell'ottica di divulgazione per le scuole e per la cittadinanza.

Lo strumento in sè è un rifrattore da 80 mm di diametro per una lunghezza focale di 560 mm, ma è dotato anteriormente di un filtro Energy Rejection Filter (ERF) che lascia passare solo la componente rossa, privata della componente infrarossa, ed è tarato sui 623.28 nanometri. Il filtro costituisce parte integrante del tubo ottico e non è rimovibile se non smontando il telescopio stesso. Essendo tarato per questa lunghezza d'onda specifica permette una visione più nitida del disco solare di un normale rifrattore (naturalmente con filtro solare anteposto).

Al centro del corpo ottico è situata la componente fondamentale: l'Etalon. E'un elemento costituito da due lamelle in vetro ottico con lavorazione ad altissima precisione (da qui il suo costo) spaziate in aria, che fungono da elemento interferenziale e agiscono sulla lunghezza d'onda consentendo variazioni dell'ordine dell'Angstrom. In particolare il nostro modello è dotato di Pressure Tuning che, regolando la pressione all'interno dell'Etalon, consente di ottenere una banda passante minore di 0,7 Angstroms. Agendo su di esso, semplicemente ruotando una manopola, è possibile regolare la visione in modo da ottenere immagini di protuberanze piuttosto che macchie solari.

Visto che l'Etalon lascia passare anche le armoniche dell'onda, le quali dimiuirebbero la nitidezza dell'immagine, prima dell'oculare è interposto il Blocking Filter (filtro di bloccaggio) che non solo le blocca ma consente, essendo costruito con un diametro adeguato alla focale del telescopio, di visualizzare l'intero disco solare.

Concludendo: il LUNT LS80T è un telescopio solare compatto e sicuro, che ben si presta per essere montato in parallelo allo strumento principale dell'osservatorio, ma che può essere facilmente trasportato in esterno, consentendo di svolgere attività di divulgazione nelle scuole e durante gli eventi pubblici ai quali siamo sempre più spesso invitati.

Ancora una volta ringraziamo la Fondazione A. De Mari di Savona che con il suo contributo ha reso possibile tutto questo e grazie alla quale da oggi potremo mostrare alla cittadinanza tutte le meraviglie che la nostra stella è in grado di mostrarci. 

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