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Una bellissima elaborazione, un mosaico a valori di luce invertiti composta da Valter Guzzo, ci mostra la zona di origine del brillamento che il 6 settembre 2017 ha generato una tempesta solare che ha prodotto aurore boreali visibili persino dalla Scozia.
L'acquisizione è stata ottenuta con una camera Point Gray Chameleon B/N accoppiata ad un Daystar quark posto al fuoco di un telescopio rifrattore da 105 mm della Astroprofesional.
Il Daystar, come evidenziato tempo fa da un'altra bellissima acquisizione di una maxy protuberanza, evidenzia la peculiarità di conferire all'immagine una sorta di effetto 3D, percepibile nel getto di plasma uscente dalla zona superficiale evidenziata sulla destra.
Mosaico di 7 sequenze da 800 fotogrammi a 8 fps; elaborazione con Autostakkert! 3, registax 6, Photoshop
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Il mese di maggio e questi primi giorni di giugno rivelano una discreta intensità solare. Mentre le macchie sono più rare in questo  momento, le protuberanze stanno dando spettacolo nella lunghezza d'onda dell' H-alpha,
In momenti di discreto seeing è possibile fotografare i dettagli dei sottili filamenti di plasma che compongono questi particolari fenomeni. Il momento migliore per fotografare è, come per tutti gli oggetti del sistema solare, quando il corpo celeste è alto nel cielo. In questo modo lo strato di atmosfera interposta è minimo e la turbolenza atmosferica interferisce in modo minore.
La fotografia illustra una protuberanza che fuoriesce dalla cromosfera la quale rivela tutta la sua complessità. L'immagine è stata ottenuta sommando diverse centinaia di fotogrammi di due filmati distinti per la protuberanza e per la cromosfera.
Sulla foto sono riportate le dimensioni della Terra in scala in modo da poter percepire la grandezza del fenomeno.

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Dopo l'agosto 1999, è tornato lo spettacolo dell'eclissi solare. Anche se parziale (la copertura è stata del 63%) il fenomeno ha suscitato comunque un grande fascino. Le immagini fissano il momento di massima copertura (10:29 ora locale) e sono state realizzate i) con un telescopio Celestron C8 con riduttore di focale f/6.3 al quale è stata posta al fuoco diretto una Canon 7D (foto a sinistra) nella banda del visibile e ii) con un telescopio solare LUNT LS80 1800CP con al fuoco diretto una Nikon 1J1 nella banda H-alpha.

Nel filmato che segue, vi proponiamo filmato relativo a alcune splendide riprese in H-alfa dell'eclissi di Sole del 20 marzo scorso eseguite dal nostro socio Valter Guzzo. Il montaggio del filmato è stato curato da Fabrizio Biancardi.

Infine, vi proponiamo un breve filmato, realizzato da Fabrizio Biancardi, che illustra come la Luna, muovendosi, occulti una macchia solare.
La durata reale dell'evento è stata di circa 90 secondi.
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Una 'prima luce' fotografica degna di nota, quella che ha visto il nostro LUNT LS80T l'8 febbraio scorso.  Quello che non si può fare a meno di notare nell'immagine, e che ha suscitato molto interesse, è il maxi filamento solare. Un fenomeno insolito quanto a dimensioni, stimate intorno al milione di km e tra le 5 e 10 volte più grande dei filamenti che solitamente compaiono sulla superficie del sole. Un filamento solare consiste in una treccia di plasma che rimane sospesa, sostenuta da campi magnetici, sulla superficie solare. Se dovesse diventare instabile ed eruttare, i suoi pezzi verrebbero in parte espulsi nello spazio, altri cadrebbero sulla superficie causando quello che si definisce un brillamento. Il fenomeno è ancora in atto e può essere seguito su Solar Dynamics Observatory. Qui sotto il dettaglio ad alta risoluzione realizzato con una lente di Barlow a 2.5x.
Filamento solare
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